La luce del mattino e grida di operai,
sul dito un maggiolino, è primavera ormai.
E apro le finestre, il glicine è già qui,
il mondo si riveste come ogni lunedì
e l'orizzonte è libero come un amante che
fa il grande senza accorgersi che prigioniero è.
Dimentica, dimentica che il dispiacere scivola,
la mia paura è vivere, uscire, amare e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più.
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E penso un po' a mia madre, a quella sua mania,
diceva: "Più lavoro, più i soldi vanno via."
E vanno le stagioni come motociclette
di giovani spacconi, finchè la vita smette.
Dimentica, dimentica, t'accorgi un giorno che
quelli che ti capiscono sono tutti dietro a te.
Dimentica, dimentica che il dispiacere scivola,
la mia paura è vivere, uscire, amare e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più....